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lunedì 10 ottobre 2016

RIQUALIFICAZIONE URBANA: L’ALTA SCUOLA POLITECNICA A BARI PER LA CENTRALE ENEL DI VIA BRUNO BUOZZI

I migliori studenti del Politecnico di Milano e Torino si misurano con il progetto Futur-e di Enel e la riqualificazione delle centrali di Bari e Campomarino(CB).

Bari, 10 ottobre 2016 - Dopo gli studenti del Politecnico di Bari, un'altra importante realtà italiana si interessa alla centrale termoelettrica Enel del quartiere Stanic di Bari e alla sua riqualificazione. Si tratta di ASP, Alta Scuola Politecnica, che raccoglie i migliori laureati dei Politecnici di Milano e Torino provenienti dai corsi di Ingegneria, Architettura e Design. 

Un gruppo tra 150 giovani studenti, particolarmente talentuosi e selezionati sulla base del merito, è in visita oggi a Bari, nella centrale di via Bruno Buozzi per cominciare a conoscere la prima delle due realtà industriali che saranno oggetto di riqualificazione urbana all'interno del progetto Enel Futur-e e per la quale gli studenti offriranno un loro contributo. La giornata è stata dedicata alla visita, alla presentazione degli spazi e alle prime analisi tecniche. 



IL PROGETTO FUTUR-E

Il Progetto Futur-E (www.futur-e.enel.it) parte dalla consapevolezza che il modo di produrre elettricità è cambiato. La riduzione dei consumi, lo sviluppo delle fonti rinnovabili e l'evoluzione tecnologica delle reti di distribuzione stanno portando a una trasformazione complessiva dell'intero settore elettrico a partire dalle centrali di generazione tradizionali, la cui funzione viene ripensata per tener conto delle crescenti esigenze di sostenibilità ambientale, efficienza energetica e competitività che interessano sia il singolo cittadino sia le aziende elettriche. Enel è impegnata nella guida ad un nuovo modello industriale basato sulla valorizzazione di quegli impianti meno efficienti, alcuni dei quali non producono già da diversi anni, anche nel ruolo di "capacità di riserva". Impianti che non potrebbero tornare a produrre nemmeno se la domanda elettrica aumentasse notevolmente. Si tratta, perciò, di centrali o parti di esse, che hanno esaurito il proprio ciclo di vita (o stanno per farlo) e la propria funzione. In Italia sono 21 i siti Enel oggetto di questa trasformazione: Bari, Trino vercellese (VC), Alessandria, Genova, La Spezia, Carpi (MO), Porto Tolle (RO), Livorno, Piombino (LI), Camerata Picena (AP), Pietrafitta (PG), Gualdo Cattaneo (PG), Montalto di Castro (VT), Campo Marino (CB), Larino (CB), Maddaloni (CE), Giugliano (NA), Rossano (CS), Termini Imerese (PA), Augusta (SR), Porto Scuso (CI).

In rari casi si tratta anche di singole aree all'interno di centrali dotate di altri gruppi di produzione che invece non rientrano nel progetto. Questi impianti rappresentano per il nostro Paese un patrimonio industriale che può essere ancora valorizzato. Per questo motivo sono in corso studi per identificare soluzioni alternative, con la consapevolezza che non può esistere una strategia unica valida per tutti i casi. Ciascun sito ha infatti le proprie peculiarità, legate all'ubicazione geografica e all'evoluzione, nel tempo, del territorio circostante: qualunque soluzione dovrà dunque tenere conto della singole specificità dei 21 siti. Enel ha così avviato un programma di ascolto e confronto con tutti gli stakeholder. L'obiettivo è quello di coinvolgere le persone, i territori e le aziende locali nell'affrontare efficacemente la realtà e il cambiamento, anticipando e cogliendo nuove opportunità di sviluppo con uno sguardo attento all'innovazione e alla sostenibilità.





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